Ippocastano: amico delle gambe
IPPOCASTANO: AMICO DELLE GAMBE
Non esistono “gambe pesanti”, ma soltanto gambe trascurate. Chiediamoci, dunque, perché troppo spesso trascuriamo le nostre gambe: soltanto perché sono… gli “arti inferiori”? Dobbiamo invece imparare ad ascoltarle. Ogni mattina, alzandoci dal letto, compiamo un gesto istintivo, apparentemente semplice: camminiamo. Un passo dietro l’altro fino a sera; e che sollievo quando “distendiamo” le nostre gambe! Da quel primo atto mattutino fino al riposo notturno, le nostre gambe attivano, attraverso il sistema venoso, un meccanismo di pompaggio e contenimento, fatto di valvole e fibre muscolari, che consente al nostro sistema cardio-circolatorio di non collassare a causa della gravità. È Il sistema venoso, che riporta il sangue dalla periferia al cuore. Ed è proprio nel camminare, nel compiere il “passo”, che si attiva quella spinta dalla pianta del piede verso il cuore. Più camminiamo, più questo sistema funziona al meglio. Migliore è il ritorno migliore sarà l’ossigenazione dell’organismo. Ecco perché una vita sedentaria è in disaccordo con un idoneo funzionamento cardio-circolatorio. Quando poi una disfunzione fisiologica aggrava la situazione, ecco che nascono i veri problemi: edema venoso, insufficienza venosa, varici… Ma facciamo un passo indietro. Perché l’evoluzione della specie avrebbe impiegato milioni di anni per renderci eretti e adatti a camminare per poi finire a passare la maggior parte del nostro tempo seduti tra l’ufficio, la macchina, il divano? Senza quel “passo” la spinta è insufficiente e la pompa soffre, fa fatica. Si percepiscono senso di affaticamento doloroso e pesantezza alle gambe, con sensazione di gonfiore; si nota un netto miglioramento portando le gambe in posizione sollevata e con l’esposizione al freddo, mentre i sintomi peggiorano con il mantenimento prolungato della posizione eretta e con il caldo. I tessuti trattengono più liquidi, il sistema linfatico va in sofferenza per la formazione di edemi, alias cellulite. Quando compaiono le varici, vene superficiali dilatate e contorte dove l’incontinenza valvolare ha preso il sopravvento, la questione si fa seria. Vi state guardando le gambe adesso? Probabilmente state pensando a quanto tempo passate stando a sedere. Potete reagire, subito. Lasciate la macchina un po’ più lontano dal luogo dell’appuntamento. Camminate con scarpe comode a passo svelto mezz’ora al giorno. State di più all’aria aperta. Correggete la vostra alimentazione, riducendo i grassi in eccesso. Se non ci riuscite, o in attesa che il ritorno a una “corretta deambulazione” dia i suoi frutti, o, ancora, nei casi in cui la sintomatologia si fa sentire in modo più deciso, la fitoterapia è in grado di offrire un sostegno efficace alla circolazione venosa. Mai come in questo campo si conferma che la fitoterapia non è una “medicina alternativa”: infatti, il 95 per cento dei farmaci utilizzati nelle terapie per l’insufficienza venosa è di origine vegetale. L’escina o la frazione triterpenica di centella asiatica sono tra i principi attivi più utilizzati ed efficaci, sia in termini di prevenzione, sia quando ci si trova in una “fase acuta”. Oggi parliamo dell’ippocastano (Aesculus hyppocastanum L.), che ha un fitocomplesso ricco di saponine tra le quali l’escina in misura del 13-14%. La tradizione lo vuole già noto ai greci per la sua azione medicamentosa per la tosse dei cavalli: ippocastano, “castagna del cavallo”. I turchi lo hanno importato in Europa dalla Persia nel XVI secolo, e già alla fine dell’800 ne venivano riconosciute le proprietà cliniche. L’escina (le saponine totali) esplica un’azione diretta ad aumentare il tono venoso, apportando un’attività antinfiammatoria che diminuisce notevolmente la formazione dell’edema; in pratica, l’effetto si traduce in una riduzione della permeabilità ai liquidi della parete vascolare indebolita dal processo infiammatorio. È, infatti, confermata dagli studi l’azione vitamino-P simile. Altro principio attivo presente nel fitocomplesso di ippocastano è un glucoside cumarinico, l’esculoside: inibendo due mediatori del processo infiammatorio, la lipossigenasi e la ciclossigenasi, esplica un’azione analgesica e antinfiammatoria. Per questa ragione utilizzare ippocastano, rispettando l’intero fitocomplesso e non le sole frazioni, consente di ottenere un risultato terapeutico elevato con dosi non eccessive di principio attivo. Tutto ciò è confermato da studi clinici che consentono di beneficiare dell’ippocastano per riattivare la circolazione sanguigna e favorire il ritorno venoso. Ottima l’associazione con Sorbus domestica Macerato Glicerico alla 1DH nel trattamento delle manifestazioni dovute a insufficienza venoso-linfatica degli arti inferiori. La durata della terapia non deve essere inferiore ai 40 giorni, da ripetere ai cambi stagionali.
RICCO DI ESCINA ED ESCULOSIDE GARANTISCE EFFICACIA E SICUREZZA
Proprietà del fitocomplesso: flebotoniche, antiedemigene e antinfiammatorie, antiemorragiche. Specifico per le affezioni venose, per la sua azione che tonifica la parete dei vasi, riduce la stasi e migliora il ritorno venoso.
Indicazioni terapeutiche: insufficienza venosa degli arti inferiori con senso di pesantezza ed edema che peggiorano con il caldo, con la sedentarietà e con il protrarsi della posizione eretta; emorroidi che peggiorano con il calore e la sedentarietà e migliorano con il freddo e il movimento; tromboflebiti superficiali; ulcere varicose; crampi muscolari notturni; dismenorrea; cellulite.
Associazioni vincenti: Ananas per la sua azione antinfiammatoria e Betulla Linfa MG 1DH come drenante linfatico. Bere molto durante la terapia.
Interazioni possibili: non assumere in concomitanza con anticoaugulanti. Sconsigliato l’uso in gravidanza.
Fonte:Sapere Salute 92